Giochi all'aria aperta

Tra i giochi all’aria aperta, uno, consiste nello staccare un petalo da una rosa, farne, un fagottino, rigonfiarlo e poi farlo scoppiare sulla fronte, propria o di una compagna, oppure su di un braccio. Un altro, molto simile, consiste nel raccogliere un papavero ancora chiuso nel suo bocciolo, che aperto con cautela, assume la figura di una minuscola ballerina, vestita di rosa o di rosso tenue ed il calice di un fiore già appassito ne diventa, opportunamente infilato là dove il bocciolo è stato reciso, la minuscola testa.
I ragazzi sapevano costruirsi strumenti musicali anche complessi, come il fìfolo o fis-cèto de legno (fischietto). Si prende un pezzo di bastoncino di salice, ben liscio, e si batte delicatamente la corteccia, per farla staccare senza che si rompa. Viene suddivisa in due parti: una più lunga dell’altra. Sulla più corta viene operata un’incisione, per toglierne una striscia, dalla quale passa l’aria che viene introdotta soffiando. I ragazzi si divertono a far navigare, soffiandovi contro con forza, le proprie barchete, costruite con la carta di qualche quaderno già utilizzato.

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